I cartelli della videosorveglianza sui luoghi di lavoro dovranno a breve essere aggiornati.
Le linee guida n. 3/2019 del Comitato Europeo per la protezione dei dati sono in dirittura d’arrivo e rappresentano un altro tassello nell’attuazione del nuovo regolamento privacy.
L’impianto del cartello è strutturato in due parti: un’icona e quadri di testo. Questi ultimi quadri aggiungono una serie di informazioni. Rispetto al cartello “italiano” vengono mantenute l’indicazione nominativa del titolare del trattamento e della finalità del trattamento.
Queste informazioni essenziali vengono arricchite, innanzi tutto, dai dati di contatto del Data protection officer – DPO.
Completano le informazioni sul cartello sintetico i riferimenti alle fonti che contengono l’informativa “lunga e dettagliata” sul trattamento dei dati e anche un codice QR, che si può inserire per rendere disponibile l’informativa lunga.
Quanto, infine, all’ubicazione del cartello sintetico, le linee guida in esame richiedono che sia posizionato nei pressi dell’apparecchiatura utilizzata per le riprese, ad “altezza occhi”, così da consentire agli interessati di essere avvisati della videosorveglianza prima di entrare nel raggio di azione della telecamera.
Infine, le linee guida contengono un breve paragrafo relativo al periodo massimo di conservazione dei dati, nei quali si richiede un particolare rigore in relazione a termini superiori alle 72 ore. A tale proposito si esprime l’opinione che i periodi eccedenti vadano giustificati con una apposita valutazione di impatto privacy.
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