spesometro

Nuova tornata di lettere di compliance in arrivo per i contribuenti. Entro la fine dell’anno l’amministrazione finanziaria spedirà a imprenditori, lavoratori autonomi e società gli “alert” sull’anno d’imposta 2013, frutto dell’incrocio tra i dati trasmessi al fisco con lo spesometro da clienti e fornitori e i redditi dichiarati dai contribuenti. In questo modo, chiunque avesse omesso di dichiarare i compensi percepiti o indicato costi non corretti, per errori o dimenticanze, potrà regolarizzare la propria posizione tramite ravvedimento operoso, versando una sanzione ridotta rispetto a quella che sarebbe irrogabile in caso di un futuro (e a quel punto piuttosto probabile) controllo fiscale. La conferma è arrivata ieri dalla circolare n. 42/E dell’Agenzia delle entrate, che oltre a fornire ulteriori chiarimenti sull’istituto del ravvedimento ha anche fatto il punto sulla campagna di compliance avviata lo scorso anno.
Nel 2015 le lettere di promozione dell’adempimento spontaneo sono state 305 mila. E se quelle sulla mancata presentazione della dichiarazione Iva hanno colpito nel segno nel 75% dei casi (48.795 ravvedimenti su 64.710 comunicazioni), non altrettanto si può dire per lo spesometro, per il quale solo 817 contribuenti su 13.626 hanno regolarizzato la posizione (6%). «L’obiettivo a tendere dell’Agenzia è quello di comunicare prima della presentazione della dichiarazione annuale dati in possesso sull’anno di imposta da dichiarare e le anomalie riscontrate nelle precedenti dichiarazioni», puntualizza la circolare, «consentendo quindi al contribuente di non fare errori e correggere con sanzioni molto ridotte quelli già fatti».

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