Nel mese di settembre riprendono i corsi in molte facoltà. Gli studenti fuori sede hanno spesso necessità di cercare case o appartamenti in affitto.

In cosa differiscono gli affitti per studenti da quelli ordinari?

Per favorire le locazioni e arginare gli affitti “in nero”, è stato introdotto il contratto per studenti universitari, che prevede benefici sia per il locatore che per il conduttore. Il decreto ministeriale 30 dicembre 2002, all’articolo 3 – di recente aggiornato dal Dm 16 gennaio 2017, numero 110175 (non ancora recepito dagli accordi locali) – ha specificato come “nei comuni sede di università o di corsi universitari distaccati e di specializzazione nonché nei comuni limitrofi e qualora il conduttore sia iscritto ad un corso di laurea o di perfezionamento ovvero di specializzazione (in un comune diverso da quello di residenza, possono essere stipulati contratti per studenti universitari di durata – precisata negli allegati tipi di contratto – da sei mesi a tre anni (rinnovabili alla prima scadenza, salvo disdetta del conduttore)”.

Il modello “base” di contratto  è quello contenuto nell’allegato E del Dm 30 dicembre 2002, reperibile sul sito del ministero delle Infrastrutture. Nella pratica occorre però fare ricorso al modello previsto dall’accordo locale siglato tra le associazioni di categoria dei proprietari e i sindacati degli inquilini.

Un passaggio fondamentale riguarda la durata del contratto, che può variare da un minimo di sei mesi a un massimo di tre anni. Alla prima scadenza il contratto si rinnova automaticamente per un uguale periodo, salvo che l’inquilino non comunichi la disdetta, almeno tre mesi prima della data di scadenza.

È vietata la sublocazione o la concessione in comodato (cioè gratuita) della casa o della stanza, se non è opportunamente previsto da un patto scritto fra le parti. È invece generalmente consentita la breve e occasionale ospitalità a titolo gratuito (utile anche quando i genitori vanno a trovare i propri i figli).

L’altro motivo che rende appetibile questo contrattosono le agevolazioni fiscali. Gli studenti o i loro genitori possono ottenere una detrazione Irpef del 19% su una spesa massima di 2.633 euro: il requisito è che l’ateneo disti almeno 100 chilometri dalla residenza dello studente e che l’immobile locato si trovi nella città sede dell’università o in un comune limitrofo

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