È oramai appurato che a livello internazionale vi sia un flusso di pensionati che si sposta, e che si sposterà sempre di più, dal proprio Paese di cittadinanza verso Paesi che offrono condizioni di vita particolarmente attrattive dal punto di vista del costo della vita, valori del mercato immobiliare, clima, qualità delle cure mediche, gastronomia, ambiente naturale, patrimonio culturale, sport e divertimenti, sicurezza, integrazione, accessibilità ed infrastrutture. Per avere un’idea del fenomeno, basterebbe fare riferimento ai dati che riguardano i francesi per comprendere come stia assumendo sempre più rilevanza. Infatti, si tratta di circa 1.150 mila pensionati che hanno spostato la loro residenza altrove, in particolare:

– il 52,4% (circa 603 mila) sono espatriati verso Paesi europei;

– di cui circa 179 mila, verso il Portogallo.

Il legislatore italiano ha introdotto la possibilità, riservata ai solo pensionati stranieri, titolari di pensione da redditi di lavoro subordinato, che spostano la loro residenza fiscale al sud d’Italia un regime di tassazione agevolata.

 L’aliquota impositiva è fissata al 7% a titolo sostitutivo da applicare sia ai redditi da pensione sia ad eventuali altri redditi esteri di qualsiasi natura, il periodo di durata è fissato in anni 5 e la residenza deve essere acquisita al sud in località sotto i 20 mila abitanti.

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