I televisori degli italiani vanno incontro a una lunga fase di transizione che, a partire dal 2020 e per chiudersi ufficialmente il 1° luglio del 2022, cambierà la modalità tecnica con la quale viene inviato e ricevuto il segnale di film, programmi e via dicendo. Un po’ come accaduto nel passaggio dall’analogico al digitale, bisognerà metter mano all’apparecchio (sostituendolo oppure dotandosi di un decoder) per non perdere il segnale.

Innanzitutto va detto che non si è obbligati a cambiare televisore: se la tv non è idonea alla ricezione del segnale, basterà adeguarla acquistando un decoder. Chi ha comprato la televisione l’anno scorso o nel 2017, invece, probabilmente ha già un modello compatibile (dal 1° gennaio 2017 i negozianti hanno avuto l’obbligo di vendere solo tv adeguati alla nuova tecnologia); chi invece l’ha acquistata prima dell’estate 2016 quasi sicuramente si troverà nel 2022 con un apparecchio incapace di funzionare.

Per chi cambierà TV sono è allo studio un misura incentivante.

Ci ne ha diritto? Tutti coloro che tra il 2019 e il 2021 acquisteranno una tv compatibile con la nuova tecnologia, o un decoder, avranno diritto a uno sconto sul prezzo, purché siano residenti in Italia e appartengano alla fascia ISEE I (10.632,94 euro) e II (21.265,87 euro).
In cosa consiste? Il Governo nella legge di Bilancio 2019 ha stanziato per l’acquisto dei nuovi televisori un fondo di 151 milioni di euro da erogarsi negli anni 2019-2022. I bonus, che saranno disponibili da dicembre 2019 (in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) e fino al 2022, consisteranno in uno sconto (si era parlato di 50 euro, ma la consistenza del contributo non è stata ancora confermata dal Mise) applicato direttamente dal venditore sul prezzo del televisore o del decoder.

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