A fronte delle sciopero fiscale indetto dai commercialisti, sembra che le istituzioni coinvolte sembrano aver concesso a delle contromisure più accomodanti.

Il Mef sarebbe pronto a rivedere i tempi delle comunicazioni Iva introdotte con il decreto fiscale collegato alla manovra con un obiettivo dichiarato di contrastare l’evasione ma allo stesso con l’obbligo di drenare maggiori risorse per far quadrare i saldi di finanza pubblica. Il Governo starebbe mettendo a punto un emendamento al decreto Milleproroghe con cui rivedere la trimestralità dell’invio delle fatture: l’ipotesi sarebbe quella di trasformare i tre invii previsti per questo primo di anno di applicazione (il primo semestrale e gli atri due trimestrali) in soli due invii semestrali dei dati. Resterebbero comunque invariati i termini trimestrali per l’invio dei dati sulle liquidazioni Iva, cui la manovra di bilancio chiede di recuperare non meno di 2 miliardi nel 2017.
Al Mef si starebbe valutando anche l’ipotesi di trasformare l’invio delle fatture 2018 da semestrale ad annuale così come hanno chiesto oggi al viceministro Luigi Casero le sigle sindacali dei commercialisti.
L’altra mossa per convincere i consulenti d’azienda a non chiudere gli studi per una settimana è arrivata dall’agenzia delle Entrate. I commercialisti e tutti gli intermediari per generare, inviare e conservare le fatture elettroniche e i corrispettivi potranno utilizzare l’applicativo gratuito dell’agenzia delle Entrate.
È di ieri il comunicato delle Entrate che amplia ai soggetti incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni l’accesso al sistema elaborato dall’agenzia delle Entrate e operativo, per le persone fisiche, dal 14 dicembre scorso. L’opzione per aderire alla trasmissione telematica si può esercitare entro il 31 marzo 2017 e riconosce, come benefit, una priorità sui rimborsi e la riduzione di due anni dei termini di accertamento.

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