Il Governo ticinese mercoledì ha preso una decisione di principio sulla LIA: la legge sulle imprese artigianali ed il suo contestato albo deve essere abrogata.

La decisione, anticipata dalla RSI, arriva all’indomani dell’ultima sentenza del Tribunale amministrativo cantonale che, punto per punto, l’aveva giudicata non conforme al diritto superiore e, in particolare, in contrasto con la legge sul mercato interno. Aveva così accolto dei ricorsi della Commissione federale della concorrenza, confermando quanto già stabilito il novembre scorso.

Il Governo ha dunque formalizzato il provvedimento in una nota a protocollo e, nel primo pomeriggio, ha emesso un comunicato stampa. Ora allestirà un messaggio che passerà al vaglio del Parlamento mentre allo studio ci sono anche delle misure di accompagnamento per salvare il “know how”, ovvero la conoscenza fin qui acquisita su questa legge, voluta per proteggere il mercato dalla concorrenza sleale dei cosiddetti padroncini italiani. “Il Consiglio di Stato – si legge nel comunicato governativo – discutendo i passi da intraprendere alla luce di questi sviluppi, ha convenuto che le modifiche da apportare alla Legge nel tentativo di renderla compatibile al diritto superiore renderebbero il sistema di controllo poco efficace, sproporzionato rispetto ai risultati conseguibili e troppo oneroso per l’ente pubblico: il Governo ha pertanto deciso di incaricare il Dipartimento del territorio di attivare i passi necessari per l’abrogazione della LIA. Le varie implicazioni pratiche di questa decisione di principio saranno esaminate nella fase di allestimento del Messaggio all’indirizzo al Gran Consiglio. È pertanto prematuro sollecitare in questo momento risposte dettagliate su temi puntuali, la cui disamina avverrà unicamente nel corso delle prossime settimane”.

Nella nota giunta da Bellinzona, il Governo riafferma “la propria determinazione nel proteggere il mercato del lavoro ticinese da ogni forma di concorrenza sleale. A questo scopo, il Dipartimento delle finanze e dell’economia effettuerà un’ulteriore campagna di sensibilizzazione delle Commissioni paritetiche, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente gli organi di controllo oggi già attivi”.

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