Via libera dal Consiglio dei Ministri all’abolizione dei voucher. “Useremo le prossime settimane per rispondere ad una esigenza che certamente l’eliminazione dei voucher non risolve, per una regolazione seria del lavoro saltuario e occasionale”, ha detto il premier Gentiloni al termine del Consiglio dei Ministri.

Introdotti dalla legge Biagi nel 2003 per far emergere il lavoro sommerso e destinati ad una platea limitata di “svantaggiati” (disoccupati di lunga durata, studenti, pensionati, casalinghe) e di comparti (piccoli lavori domestici, lezioni private, pulizia di edifici), la Legge Fornero nel 2012 ha escluso qualsiasi vincolo nell’impiego dei voucher.  Il Jobs Act ha alzato da 5.000 a 7.000 Euro il limite annuo dei compensi (2.000 euro per committente), con il divieto dei voucher nell’esecuzione di appalti. È bene evidenziare, tuttavia, come il Governo passato abbia poi tentato di porre una sorte di argine ad un utilizzo “corsaro” dei voucher, stante la loro crescita esponenziale riscontrata in modo particolare dall’inizio dell’anno 2016 e in continuazione con l’ultimo biennio, introducendo, nel mese di ottobre 2016, con un decreto correttivo del Jobs Act, il sistema della denominata “tracciabilità”, ossia l’obbligo per le aziende e datori di lavoro di invio di un’email o anche un sms, all’Ispettorato del Lavoro territorialmente competente, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, introducendo una sorta di tracciabilità certa, con l’avvalimento e ufficialità di una Pec dedicata, in ogni ufficio territoriale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Ciò ha evidentemente condotto ad una relativa frenata nell’uso dei ticket lavoro, nell’ultimo trimestre del 2016, come confermato, peraltro, dalla lettura, da molto attesa, dei primi dati “congiunti” di Inps, Inail, Istat e Ministero del Lavoro, rilasciati lo scorso 28.12.2016, sulle tendenze dell’occupazione. 

Da venerdì 17.03.2017 è vietato l’acquisto dei voucher;  sono ancora utilizzabili, entro il prossimo 31.12, solo i buoni richiesti entro tale giorno. Questa la regola transitoria contenuta nel decreto legge 25/2017, pubblicato a tempo di record in Gazzetta Ufficiale il 17.03.2017 ed entrato in vigore lo stesso giorno. Adesso si pone la necessità di introdurre nuove forme di regolamentazione per queste tipologie di lavoro che riguardano sia famiglie che imprese.

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