Nella prossima dichiarazione dei redditi 2021 (anno di imposta 2020), diversi italiani potrebbe avere una brutta sopresa.

Il problema sta nelle detrazioni al 19% riguardante tutte quelle spese – previste in sede di dichiarazione – per le quali a a partire dal 2020 è entrato in vigore l’obbligo del metodo di pagamento tracciato.

E così la voce non splittata sulla dichiarazione 730 potrebbe significare 900 milioni in medo di sconti fiscali complessivi, con il rischio che a pagare di più su tagli degli sconti fiscali, con i conseguenti minori rimborsi, potrebbero essere le fasce socialmente deboli.

Non dimentichiamo infatti che sono proprio le categorie più fragili ad essere fuori dal circuito dei pagamenti elettronici, essendo magari poco avvezzi alla moneta elettronica.

La quesitone agita e non poco i Caf, soprattutto quelli legati alle sigle sindacali, che potrebbero iniziare a fare pressing sul governo e sul ministro dell’Economia Daniele Franco affinché slitti, almeno fino alla fine della pandemia, questa norma e il momento sembra propizio considerando che, come ricordato in un articolo del IlSole24Ore, nelle prossime ore la Consulta invierà una lettera al ministro dell’Economia, Daniele Franco, per aprire il dossier costringendo via XX settembre ad occuparsi di una questione assai spinosa.

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