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Tra le novità introdotte in sede di conversione nel decreto collegato alla legge di Bilancio 2017 (D.L. n. 193/2016), viene ripristinata la possibilità di utilizzare, per i contribuenti non titolari di partiva IVA, il modello F24 cartaceo per operazioni con un saldo finale superiore a 1.000 euro senza che siano state effettuate compensazioni.
L’obbligo in questione, si ricorda, era stato introdotto dall’art. 11, comma 2, D.L. n. 66/2014, che alla lettera c) impediva ai contribuenti non titolari di partita IVA di presentare la delega cartacea (in banca, posta o presso altro intermediario della riscossione) nel caso in cui “il saldo finale sia di importo superiore a mille euro”.
La misura va incontro ai contribuenti meno abituati all’utilizzo dei servizi di internet banking, cancellando un obbligo che dal 1° ottobre 2014 li costringeva a rivolgersi a soggetti terzi per eseguire l’adempimento.
La novità introdotta non riguarda:
i soggetti titolari di partita iva, i quali soggetti resteranno obbligati a utilizzare le modalità di pagamento esistenti;
-le modalità di presentazione dei modelli F24 “a zero”, che continueranno a poter essere inviati esclusivamente mediante i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Tali servizi possono essere fruiti direttamente dal contribuente (utilizzando gli applicativi “F24 web” o “F24 online”), oppure, in alternativa l’invio dell’F24 a zero può essere eseguito per il tramite di un intermediario (professionista, CAF, associazione di categoria) abilitato alla trasmissione telematica delle deleghe F24 in nome e per conto dei propri assistiti, avvalendosi del servizio “F24 cumulativo”.
l’invio delle deleghe di pagamento contenenti l’utilizzo di crediti in compensazione.Tali modelli F24, in presenza di un saldo finale maggiore di zero, continueranno quindi a poter essere presentati esclusivamente per via telematica, mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia, oppure attraverso i servizi di internet banking messi a disposizione dagli intermediari della riscossione convenzionati (banche, Poste Italiane e Agenti della riscossione, prestatori di servizi di pagamento).

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