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Mentre il Parlamento italiano segna due tappe importanti nel processo di trasparenza della Svizzera – con l’approvazione in prima lettura del Protocollo di Milano sullo scambio di informazioni, e l’incardinamento della legge di conversione della voluntary disclosure – a Berna si fanno i primi conti con le elezioni del 18 ottobre che hanno segnato la svolta “protezionista” della Confederazione.
Ieri pomeriggio la Camera dei deputati ha votato, in prima lettura, il disegno di legge che ratifica il protocollo di modifica della convenzione fiscale tra l’Italia e la Confederazione elvetica – siglato a Milano lo scorso 23 febbraio. I voti a favore sono stati 339, nessun contrario, 70 gli astenuti. Ora il testo, che introduce lo scambio di informazioni fiscali a richiesta (anche di gruppo) e che è parte integrante della legge sulla voluntary disclosure – perchè fa uscire la Svizzera da una delle black list fiscali, con beneficio per chi rimpatria il “nero”- passa al Senato.

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