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Cogliendo un po’ tutti di sorpresa, Berna ha sganciato il ‘tetto’ del cambio fissato a 1,20 franchi per un euro oltre tre anni fa, nel 2011. La decisione ha spinto il Franco ai massimi livelli nonostante la Banca Centrale Svizzera abbia ancora abbassato il tasso sui depositi in territorio negativo (da -0,25% a -0,75%).

Perché questa mossa?

Durante la crisi del 2011,  grandi flussi di capitale si sono mossi dall’euro verso valute considerate rifugio, di cui il franco svizzero è emblema. Ciò provocò un apprezzamento del Franco Svizzero, di fatto penalizzando le esportazioni del Paese Elvetico. Per salvaguardare l’export la Banca Centrale Svizzera decise di fissare  il cambio Franco/Euro ad un rapporto fisso.

Salvaguardare la parità del cambio significava per la Bcs vendere attività denominate in franchi per acquistare attività finanziarie denominate in altre valute estere diverse dal franco; in tal modo esercitava una pressione al ribasso per il franco, e quindi compensava la spinta al suo apprezzamento derivante dai flussi di capitale. Questa strategia era diventata sempre più costosa alla luce della crisi russa degli ultimi mesi: massicci flussi di capitale cercavano una fuga dal rublo verso investimenti più sicuri.

Recentemente l’orientamento della BCE sembra confermare che a breve si avvieranno politiche di Quantitative Easing, ovvero acquisto di titolo di stato da parte della Banca Centrale. L’effetto sull’€uro sarà un deprezzamento della moneta. In questo senso la strategia della Svizzera di mantenere un tasso di cambio fisso sarebbe diventata estremamente costosa e quasi insostenibile da mantenere. Da qui la scelta di sganciarsi dal cambio fisso.

Si può aggiungere, inoltre, che dati una serie di fattori contingenti, quali l’accordo sulla trasparenza dei capitali siglato con altri Paesi e il deprezzamento dell’€uro sul Dollaro, la Svizzera avesse meno interesse nel mantenere una simile politica a lungo.

 Se è vero infatti che una moneta forte penalizza l’export, dall’altro è la destinazione ideale per i capitali esteri. Può essere che, nonostante la fine della segretezza bancaria, la Svizzera voglia rimanere una metà privilegiata per il deposito dei capitali e in questo senso un Franco forte sulle altre monete le sia d’aiuto.

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