Da oggi, come ricorda una nota dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, la definizione agevolata delle cartelle diventa per tutti, anche per chi non è in regola con i pagamenti della ‘rottamazione bis’. Ieri, infatti, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del decreto semplificazioni, che apre le porte della ‘rottamazione ter’ anche ai contribuenti che non avevano pagato le rate in scadenza lo scorso 7 dicembre.

Dopo tre mesi dalla partenza, la «rottamazione ter» delle cartelle ha già totalizzato oltre 260 mila domande, +20% rispetto all’anno scorso.

Tra le principali novità introdotte dal «Decreto semplificazioni», da oggi è possibile, dietro presentazione del modello di adesione, l’accesso alla cosiddetta rottamazione anche per i contribuenti che non hanno provveduto al pagamento previsto entro il 7 dicembre 2018. Per questi debiti è possibile suddividere il dovuto in 10 rate consecutive di pari importo con scadenza 31 luglio e 30 novembre 2019, e poi febbraio, maggio, luglio e novembre degli anni 2020 e 2021 (la rottamazione ordinaria prevede 18 rate e termina nel 2023). Resta sempre la possibilità di versare le somme dovute a titolo di definizione agevolata in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2019. Il Decreto semplificazioni introduce delle novità anche per chi è interessato al «saldo e stralcio», ossia la definizione agevolata dei debiti a favore delle persone fisiche che si trovano in una situazione di grave e comprovata difficoltà economica.

Nel caso di inammissibilità della domanda per il «saldo e stralcio», le cartelle non in regola con i pagamenti del 7 dicembre, vengono automaticamente ricondotte nell’ambito della «rottamazione ter» con ripartizione del debito in 9 rate. Un’ulteriore novità riguarda l’allineamento delle scadenze della definizione agevolata 2018 per le risorse UE e per l’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione a quelle della «rottamazione ter» (18 rate in 5 anni).

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