I governo ha emanato un Dpcm per ristorare tutte le attività che subiranno un maggior danno economico dalle misure restrittive recentemente introdotte per rallentare la curva dei contagi da coronavirus.
I presenti ristori saranno erogati in modalità automatica, direttamente sul conto corrente indicato nella domanda di Contributo a Fondo Perduto.
A differenza di questi ultimi, però, i ristori interesseranno solo alcuni settori: bar, le gelaterie, i ristoranti, le palestre, i centri termali, le piscine, le pasticcerie, i pub, le pizzerie, i catering, i ristoranti ambulanti, i cinema, i teatri.

La platea stimata dei beneficiari, conta 350 mila partite IVA.
L’impianto per la presentazione dell’istanza segue quanto fatto con la prima edizione del bonus anche se ne viene ampliato l’ambito di intervento. Il decreto Rilancio limitava, infatti, il beneficio alle imprese con soglia di fatturato entro 5 milioni di euro mentre ora il decreto Ristori punta a estenderne l’erogazione a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive, senza porre limiti di fatturato; potranno accedere al bonus anche le realtà imprenditoriali oltre la soglia dei 5 milioni a cui viene posto, però, un tetto massimo al contributo fissato in 150.000 euro.
La norma, al comma 6, estende il riconoscimento dell’aiuto anche ai soggetti che non erano riusciti, nel corso dei 60 giorni individuati dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 10 giugno 2020, a presentare l’istanza ai sensi dell’art. 25 del decreto Rilancio. L’Agenzia delle Entrate riaprirà, pertanto, il canale web per consentire, solo a quest’ultimi, di presentare domanda e, successivamente, calcolare la quota di contributo spettante, come specificato nella relazione illustrativa, sulla base dello stesso parametro utilizzato per i soggetti che avevano già ricevuto il precedente contributo. La norma contempla nella platea dei soggetti a cui spetta il nuovo contributo anche gli operatori individuati dall’art. 25-bis del citato decreto.
Si stabilisce, pertanto, una sorta di doppio binario che riguarda coloro che avevano già presentato domanda entro agosto 2020 e chi, invece, non aveva potuto aderirvi. Questi ultimi soggetti imprenditoriali dovranno presentare apposita istanza all’Agenzia delle Entrate e attendere, quindi, qualche settimana in più rispetto a chi automaticamente beneficerà dell’erogazione.

Al fine di rendere quanto più veloce e tempestiva possibile la corresponsione del contributo l’art.1 al comma 5, stabilisce che le somme verranno accreditate direttamente sul conto corrente bancario o postale dei soggetti che avevano già ricevuto il bonus previsto dall’art. 25 del decreto Rilancio, parametrando l’ammontare da corrispondere a una percentuale della somma già erogata in precedenza, il cui valore, secondo quanto disposto nel decreto, era stato determinato sulla base del calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019.
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