Gli svizzeri hanno ufficialmente bocciato il «reddito di base incondizionato» per tutti: la proposta, promossa da un gruppo indipendente, è stata infatti respinta dalla maggioranza dei cantoni della Confederazione, scrive l’agenzia di stampa svizzera. Per essere approvata la proposta avrebbe dovuto essere approvata da una doppia maggioranza, quella dei cantoni e dei votanti.
Con questo referendum in tutta la confederazione si decideva se concedere un reddito di cittadinanza minimo garantito e incondizionato, dalla nascita alla morte, che i promotori dell’iniziativa quantificano in 2.500 franchi elvetici, circa 2.250 euro e di 625 franchi (560 euro) per i minorenni. L’iniziativa popolare su cui gli svizzeri decidevano con un sì o un no e che raccolse 100.000 firme, voleva garantire a tutta la popolazione di «condurre un’esistenza dignitosa e partecipare alla vita pubblica, anche senza esercitare un’attività lucrativa» in un mondo che tende a sostituire al lavoro umano quello robotizzato, ed è stata promossa da un gruppo di cittadini indipendenti..
Sempre oggi, gli Svizzeri si pronunciano anche su altri quattro temi: l’iniziativa popolare «a favore del servizio pubblico», quella «per un equo finanziamento dei trasporti» e su due modifiche legislative. La prima consentirebbe, ad alcune condizioni, un esame genetico degli embrioni ottenuti con fecondazione artificiale. La seconda riguarda la nuova legge sull’asilo e mira a istituire procedure più rapide per l’esame della domande dei richiedenti
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