Quando si parla di Svizzera viene subito in mente il mercato immobiliare considerato, da sempre, uno dei più solidi di tutta Europa. Basti pensare che i prezzi delle abitazioni, salvo qualche breve intermezzo, sono in crescita da circa 15 anni a questa parte. Anche il 2018 si è confermato un anno eccellente per il mercato immobiliare del paese.
I prezzi delle case, complice un’ottima congiuntura economica, sono ancora in leggera crescita mentre diminuisce, seppur di poco, il numero delle abitazioni sfitte nei centri urbani, dove i prezzi degli affitti è cresciuto mediamente dell’1% su base annua.
Situazione diversa per le abitazioni al di fuori dei centri abitativi. In questo caso, infatti, il numero degli immobili sfitti rimane per lo più invariato mentre cala di poco più del 2% il canone medio di affitto. Un dato, questo, molto interessante che deve far riflettere chiunque voglia acquistare casa in Svizzera ad uso di investimento.
Limitazioni per stranieri
L’acquisto di proprietà immobiliari da parte di persone residenti all’estero è soggetto ad alcuni limiti. Il sito dell’Ufficio federale della giustizia offre una panoramica d’insieme della questione.
La cosiddetta Lex Koller è una legge federale che regola l’acquista di beni immobili in Svizzera da parte di persone che risiedono all’estero. Chi possiede un terreno, una casa o un appartamento in Svizzera non ha automaticamente diritto a un permesso di soggiorno. Il rilascio di permessi d’acquisto compete ai cantoni.
Alcuni anni fa il governo federale ha proposto di abolire la Lex Koller. Il parlamento ha però respinto il progetto.
I cittadini dell’UE e dell’AELS che vivono in Svizzera (con un permesso di dimora B o un permesso di domicilio C) e altri stranieri con un permesso C non necessitano autorizzazioni per acquistare una casa o un terreno.
I cittadini stranieri possono acquistare appartamenti di vacanza in Svizzera, ma devono richiedere un’autorizzazione speciale. Inoltre, l’accettazione da parte del popolo svizzero di un’iniziativa per limitare le residenze secondarie, pone un’ulteriore freno all’acquisto in determinati comuni.
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