L’agenzia delle Entrate si adegua in pieno al mondo che cambia e “riconosce” le unioni civili anche nel modello 730.

Nelle correzioni alle istruzioni del modello, contenute nel provvedimento di correzione approvato il 16 gennaio e pubblicato ieri , dopo il paragrafo «Cosa c’è di nuovo» viene, infatti, aggiunta la frase: «…le parole “coniuge”, “coniugi” o termini equivalenti si intendono riferiti anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso». L’unione civile è possibile solo tra persone dello stesso sesso, ma trattandosi di un istituto recente la precisazione serve a evitare possibili interpretazioni errate. È passato meno di un anno da quando è entrata in vigore la legge Cirinnà, e tanti “adeguamenti” sono stati fatti in questi mesi. È di pochi giorni fa la circolare Inps che riconosce la possibilità per le unioni civili – e per le coppie di fatto – di accedere alla legge 104 in caso di disabilità del partner. La legge da subito ha chiarito che – ad eccezione della genitorialità – unione civile e matrimonio hanno uguali diritti (sui doveri una differenza c’è: per i primi, non c’è obbligo di fedeltà). I datori di lavoro sono stati i primi ad aggiornare le regole estendendo alle unioni civili la licenza matrimoniale e i permessi per motivi familiari; nonché il diritto del partner superstite al Tfr e alla pensione di reversibilità in caso di decesso. Ora la mossa del 730: anche per questo modello, dunque, al di là di ogni dubbio interpretativo l’unione civile si allinea al matrimonio: il partner può essere carico, così come si potrà decidere di presentare una dichiarazione congiunta.

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