La nuova flat tax per i contribuenti, che percepiscono compensi tra i 65.001 e i 100 mila euro, partirà dal 2020 ma, sebbene li esonererà dall’applicazione dell’Iva, non li esonererà dall’obbligo di fatturazione elettronica e dalla tenuta dei registri contabili. Mentre il regime super semplificato, anche dal punto di vista degli adempimenti, resta applicabile ai soli minimi allargati: i contribuenti con ricavi fino a 65 mila euro che vedranno applicarsi un’imposta sostitutiva del 15%, già dal 2019.

Pertanto con l’estensione della flat tax ai ricavi fino a 65.000 euro, il 78% delle persone fisiche titolari di partita IVA verrebbe escluso dall’obbligo di fatturazione elettronica. Sul totale di 3.791.799 contribuenti con partita IVA, infatti, ben 2.937.945 fatturano meno di 65.000 euro l’anno. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico in collaborazione con l’Associazione italiana dottori commercialisti, in base alle dichiarazioni presentate l’anno scorso.

Arriverà, inoltre, la disciplina del riporto perdite per chi ha scelto il regime per cassa. Aliquota Ires del 15% per le imprese che assumono dipendenti sia con contratto a tempo determinato o indeterminato e che reinvestano in beni strumentali nuovi.

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