Medici e, più in generale, soggetti ed enti che operano nel comparto sanità: e-fattura sì o no?
Potrebbe essere questo il dilemma che accompagnerà per un bel po’ chi ha a che fare con la trasmissione dei dati al Sistema Tessera Sanitaria, al fine di permettere la compilazione della dichiarazione precompilata.
Ci si riferisce ad una platea variegata di soggetti: aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, policlinici universitari, farmacie, pubbliche e private, presidi di specialistica ambulatoriale, strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, altri presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari e iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
Tutto nasce da una apparente semplificazione introdotta nel decreto fiscale, molto probabilmente dettata anche dai ben noti problemi di privacy, ma che ha effetti del tutto inaspettati e, per certi versi, abbastanza problematici.
La disposizione, introdotta dal Senato in fase di conversione in legge del D.L. n. 119/2018 (decreto collegato) prevede che, per il periodo d’imposta 2019, i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, sono esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica, con riferimento alle fatture i cui dati sono inviati al Sistema tessera sanitaria.
Quindi, solo per il 2019, questi soggetti, per le operazioni su cui grava l’obbligo di invio dei dati al Sistema TS, possono continuare ad emettere le fatture come hanno sempre fatto, e cioè su carta.
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