Revisione e riordino delle aliquote per le detrazioni edilizie e proroga del Superbonus. Sono queste le indicazioni che arrivano dal sottosegretario all’economia Maria Cecilia Guerra in risposta a una interrogazione presentata da Alessandro Cattaneo (FI) ieri in commissione finanze della camera.

Nel quesito si chiedevano informazioni su misure di coordinamento semplificazione e stabilizzazione fino al 2023 del complesso dei bonus edilizi stratificatisi dal 1996 in poi.

«E’ all’attenzione del governo un ulteriore intervento normativo di proroga dei menzionati bonus edilizi», precisa nella risposta il sottosegretario.

Sulla questione del riordino, dopo aver evidenziato che per il ministero della transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani, l’edilizia rappresenta un settore trainnante del sistema economico e che negli ultimi anni ha registrato una forte crisi, si riconosce che: «dal punto di vista tecnico è valutata positivamente l’ipotesi di una revisione coordinata delle detrazioni fiscali che hanno finora prodotto buoni risultati ma si presentano come un complesso molto frammentato (superbonus, ecobonus, sismabonus, bonuscasa, bonus facciate, bonus mobili, bonus verde, bonus alberghi)».

Nella risposta si riconosce che il mercato dell’edilizia è oggi costituito, prevalentemente da una domanda di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente e, in tale contesto, i lavori di recupero edilizio e riqualificazione energetica attivati con gli incentivi fiscali hanno generato un significativo giro d’affari.

Riportando i dati della relazione dell’Ance, il settore dal 2013 al 2019 ha sviluppato investimenti per 22-23 mld l’anno, portando ad assumere circa 47 mila unità, oltre ricadute sul risparmio energetico e contrasto ai cambiamenti climatici.

Per quanto riguarda la proroga del superbonus per gli interventi con detrazione al 110%, l’apertura del governo conferma dunque la direzione intrapresa. Possibile che la proroga possa essere inserita nella legge di conversione al decreto Sostegni all’esame della commissione finanze del Senato o nelle disposizione in arrivo con il decreto Sostegni 2 atteso verso la fine di aprile o i primi di maggio.

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