Un aiuto fiscale per il maquillage di palazzi e condomini.

Oltre a una serie di proroghe (bonus riqualificazione energetica e ristrutturazioni, bonus mobili), i provvedimenti in cantiere relativamente agli interventi per ristrutturazione energetica introducono per il 2020 «una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il «bonus facciate») per dare un nuovo volto alle nostre città». Per il Centro studi dell’Associazione nazionale costruttori edili il giro d’affari che potrebbe essere innescato dal nuovo incentivo vale almeno 2,8 miliardi di euro l’anno. La stima dell’Ance si basa sugli effetti finanziari previsti nel Documento programmatico di bilancio, che prevede per il “bonus facciate” un costo complessivo per l’erario di circa 112 milioni di euro nel 2021, il primo anno in cui si manifesteranno gli effetti finanziari sul bilancio statale.

La proposta trae ispirazione da una famosa legge francese degli anni sessanta (la cosiddetta loi Malraux, dal nome dello scrittore e politico André Malraux, ministro della Cultura tra il 1959 e il 1968), che ha cambiato l’immagine di molte città della Francia. Il nuovo «bonus facciate» introduce ora nel nostro ordinamento, per il prossimo anno, un credito di imposta del 90% per le spese sostenute per il restauro e il recupero delle facciate degli edifici. Come già per altre misure destinate a promuovere gli interventi di miglioramento edilizi il bonus servirà a rilanciare la cura degli stabili, la riqualificazione del patrimonio edilizio e il risparmio energetico con effetti immediati sull’occupazione nel settore edilizio, sul decoro urbano e sulle entrate fiscali.

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