Quattro consigli da mettere in pratica da qui a dicembre pe trovarsi pronti con la fattura elettronica:
Il canale di trasmissione
1. In primo luogo, in ragione della dimensione del contribuente – sia esso impresa o professionista – bisogna scegliere se è necessario o meno attivare un canale di trasmissione, ovvero, per i più piccoli, se è sufficiente utilizzare i software gratuiti dell’Agenzia che consentono la generazione e invio delle fatture elettroniche al Sistema di interscambio (SdI). Per tutti è necessario verificare se è utile e conveniente appoggiarsi ad un provider ovvero farsi assistere da un consulente, informatico e giuridico.
I servizi da delegare
2. In particolare, anche per i più piccoli può essere particolarmente interessante delegare ad un intermediario abilitato (ad esempio il proprio commercialista) l’attivazione dei servizi di consultazione delle fatture; di invio delle fatture o di registrazione di un indirizzo telematico. Quest’ultimo servizio è interessante perché evita che l’eventuale errore di indirizzamento (codice destinatario o Pec destinatario) del fornitore non consenta al cessionario/committente di ricevere tempestivamente la fattura. Registrandosi presso l’agenzia delle Entrate, infatti, il cessionario/committente non si dovrà più preoccupare di fornire al fornitore il proprio indirizzo telematico, in quanto il sistema recapiterà tutte le fatture intestate alla partita Iva registrata a prescindere dal codice o dalla Pec del
destinatario.
Il QRcode
3. Un altro servizio da attivare subito è la creazione del QRcode. Il QRcode contiene, per le sole partite Iva, i riferimenti fiscali del soggetto (partita Iva, codice fiscale, denominazione e ragione sociale) e, nel caso di registrazione, l’indirizzo telematico di recapito. Il Qrcode serve al contribuente per poter fornire in piena sicurezza e con semplicità i propri dati fiscali necessari al fornitore per emettere la fattura. In particolare il QRcode risulterà molto utile per i dipendenti che in trasferta vanno, ad esempio, a mangiare in un ristorante ovvero acquistano carburanti da un distributore. In effetti, in questo caso l’esercente potrà acquisire in modo automatico i dati soggettivi d’intestazione della fattura con un risparmio di tempo ovvero con un margine di errore pari a zero.
Le anagrafiche da aggiornare
4. Un’altra operazione da realizzare subito è l’adeguamento e aggiornamento delle anagrafiche clienti e fornitori. In effetti, molte anagrafiche non riportano un indirizzo Pec o non sono sufficientemente dettagliate: per esempio, non contengono uno o più indirizzi del destinatario.

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